lunedì 20 ottobre 2014

Uscire dal disturbo di panico si può: ecco come

Il disturbo di panico può condizionare pesantemente l'esistenza di quanti ne sono affetti: si tratta di vivere con la costante ansia della comparsa di nuovi attacchi e con il pensiero ad evitamenti e comportamenti protettivi che vengono messi in atto per fronteggiare questa condizione (che tuttavia è fuori dal controllo del paziente). La persona affetta da disturbo di panico pensa di trovare una soluzione in alcune strategie che dovrebbero servire ad arginarne gli effetti negativi, ma in realtà queste manovre molto spesso finiscono per inasprire la natura del disturbo.

Il primo passo per uscire dal disturbo di panico è il confronto con uno specialista, che è l'unico in grado di fornire una diagnosi esatta, trovando anche il percorso di cura più idoneo in relazione alle esigenze del paziente. Di seguito, illustreremo i percorsi di cura dal disturbo di panico più utilizzati. Prima di procedere, è opportuno precisare che la natura di questo articolo è puramente informativa e che quanto scritto non equivale in alcun modo ad un parere medico.

La cura del disturbo di panico


Nella cura del disturbo di panico, la psicoterapia cognitivo-comportamentale ha saputo ampiamente dimostrare la propria validità. Il disturbo e le sue conseguenze sono ben noti ai ricercatori, che sono concordi nell'individuare in questo tipo di percorso un positivo percorso di guarigione. Psicoterapeuta e paziente sono impegnati in modo attivo e partecipativo nella comprensione del problema: si tratta di un intervento mirato ad una presa di consapevolezza da parte del paziente dei circoli viziosi che il può creare, in modo da liberarsene in modo graduale, attraverso delle modalità di pensiero e comportamentali nuove.


E' possibile associare alla terapia cognitivo-comportamentale anche un intervento di tipo farmacologico: in questo caso, il disturbo di panico viene curato con l'utilizzo di benzodiazepine e antidepressivi. Le prime producono un effetto ansiolitico immediato, ma vengono prescritte soltanto nella fase iniziale di cura, per evitare l'insorgere di dipendenze. 

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