Il panico è una sensazione di paura e inquietudine
profonda che può durare un paio di minuti o prolungarsi fino a più di un'ora.
In generale, il panico si manifesta sotto forma di attacchi legati a
determinate fobie o patologie della psiche.
Quando non si tratta di una vera e propria sindrome,
l'attacco di panico può sparire nello stesso momento in cui si rimuove il
fattore ansiogeno. Se però il panico sembra scatenarsi senza alcuna apparente
motivazione razionale in modo ripetuto e intenso, bisogna parlare di Disturbo
da Attacchi di Panico (DAP).
Quali sono i sintomi del panico?
A livello mentale, ciò che caratterizza il panico è la
paura incontrollata di perdere il controllo e di impazzire o morire, che porta
alla necessità di evadere immediatamente dalla situazione che genera l'attacco
e che spesso si traduce in depersonalizzazione o distacco generico dalla
realtà.
A livello fisico, i sintomi più comuni sono quelli di
normale risposta al pericolo. I meccanismi di autodifesa attivano una maggiore
ossigenazione dei tessuti che necessita di un supporto cardiaco piuttosto
sostenuto. La disfunzione sta nel fatto che, in realtà, non esiste alcun
pericolo reale ed è tutto frutto di una cattiva interpretazione della realtà a causa
di un deterioramento dei modelli cognitivi.
Le manifestazioni più frequenti del panico sono:
·
tachicardia;
·
sudorazione;
·
respiro affannoso;
·
nodo in gola e senso di nausea;
·
svenimenti.
La terapia contro il panico
L'anamnesi con il paziente è una fase indispensabile per
costruire un cammino terapeutico efficace contro il panico e le manifestazioni
eccessive d'ansia. La migliore cura possibile consiste in una combinazione tra
farmaci e psicoterapia.
Sul piano farmacologico, la somministrazione di ansiolitici
e antidepressivi è la più indicata, mentre a livello psicoterapeutico, è la
terapia cognitivo comportamentale ad aver dato il maggior numero di casi di
guarigione.
Con la TCC, lo psicoterapeuta diventa una sorta di coach
del paziente, insegnandogli come interpretare gli eventi, affrontando e
gestendo le situazioni ansiogene e bloccando all'origine le immagini negative.
Le tecniche utilizzate sono quelle del problem solving,
del decision making e del training autogeno, per controllare il respiro,
fondamentale per mantenere la calma ed evitare l'iperventilazione.
Continua la lettura al seguente link per approfondimenti sul panico
Nessun commento:
Posta un commento